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Salvaguarda Te Stessa

Salvaguarda te stessa!

Questa è una delle frasi, se non la frase, che mi capita più spesso di dire alle mie clienti in fase di coaching, sia in ambito personale che professionale.

Cosa intendo esattamente con questa frase?

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Vuole dire salvaguardare tutto ciò che ti determina, i tuoi principi, i tuoi valori, le tue idee, i tuoi spazi, i tuoi momenti personali. 

Perché metto questa frase al femminile?

Perché agli uomini questa cosa è in genere abbastanza chiara.

Forse perché abbiamo una natura più territoriale, e, quando qualcuno entra nei nostri spazi senza essere invitato, reagiamo in modo abbastanza deciso.

Con le donne questo succede decisamente meno, e li nascono i problemi.

Forse il loro lato materno li predispone al sacrificio, al “lasciare passare” certe situazioni, al non reagire quando invece sarebbe il caso di prendere posizione riguardo a certi atteggiamenti.

Una delle cose che noto più di frequente è quasi l’incapacità a dire NO.

Questa cosa non è per niente sana, e alla lunga produce delle situazioni esplosive!

Quando spiego queste cose alle mie clienti mi stupiscono sempre, perché vedono in questo atteggiamento un atto di egoismo.

Niente di più sbagliato!

Delimitare una propria “area” è fondamentale per stare bene con se stessi e con gli altri.

Dire sempre SI per compiacere in un qualsiasi modo l’altro, quando chiaramente stanno per calpestare cose importanti per noi, è una mossa che non fa bene, per primo a noi stessi, e non struttura con l’altro un rapporto costruttivo, ma distruttivo.

Questa modalità, chiaramente, va fatta con intelligenza.

Non è che dobbiamo metterci in trincea e sparare a vista al primo che si avvicina.

Ricordiamoci sempre che l’essere umano è un animale sociale e vive dei e nei rapporti.

Senza gli altri non siamo nessuno e non faremo mai nulla di buono da soli.

Per creare in modo efficace questo modello ci dobbiamo muovere in 3 step:

1. Comprendere il nostro territorio

2. Comprendere il territorio altrui

3. Comunicarcelo

Avere chiaro quale è il nostro territorio.

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Detta così può sembrare essere semplice come cosa, ma non lo è affatto.

CHI SEI?

A molte persone quando faccio questa domanda si applicano delle etichette senza fermarsi a ragionare neanche un attimo.

Cose del tipo: “Sono Vittorio, sono manager dell’azienda XY, sono padre di 2 bambini e vivo in Toscana.”

Immaginavo una risposta del genere, mancava solo il segno zodiacale, e allora faccio un passo in più.

COSA TI PIACE VITTORIO?

Mi guardano stupiti, ma rispondono: ”Il mare, il basket e i cani.”

CHE OBIETTIVI HAI NELLA VITA?

Normalmente ci fermiamo qui, non ne hanno idea, ma qualcuno dopo un po’ risponde: “Voglio diventare direttore generale.”

QUANTO QUESTA COSA E’ IMPORTANTE PER TE?

COME TI SENTIRAI UNA VOLTA RAGGIUNTO IL TUO OBIETTIVO?

Sempre più stupiti, ma alla fine grossomodo arrivano ad una sensazione, uno status e mi dicono: “Bene”.

Qualunque cosa intenda questo fantomatico Vittorio per lui “bene” perlomeno è una emozione che intende vivere.

Per approfondire tutto questo ti invito ad andare su VALORI, OBIETTIVI, DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI.

Si perché è proprio quello che intendiamo vivere, ciò che è allineato ai nostri principi e valori, alle nostre idee che ci farà stare “bene” come intende Vittorio.

Se non ci muoviamo in favore di quegli aspetti, la qualità della nostra vita ne risentirà.

È proprio per quello che dobbiamo avere le idee chiare, e spesso lavoro tanto su questa parte.

Vi garantisco che, quando questa parte vi sarà molto chiara, molte cose si risolveranno.

Ma passiamo al secondo step.

Comprendere il territorio altrui.

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Qui i coachee mi fanno sempre molto ridere

“Ma come faccio a sapere il territorio degli altri? É impossibile! Cosa devo fare? Glielo chiedo? Hanno un libretto di istruzione allegato?”

Sembra che per tutti conoscere l’altro sia una cosa di una difficoltà insormontabile.

In realtà capisco anche il perché.

Siamo sempre talmente concentrati su noi stessi, sui nostri problemi, difficoltà, sulle mille attività giornaliere, che fare una delle cose più semplici del mondo risulta complicato: “ASCOLTA!

Forse perché a me risulta abbastanza semplice ed ovvio, visto che faccio da più di venti anni una attività come l’improvvisazione teatrale nella quale è la prima cosa, del primo corso, del primo minuto, che mi hanno detto di fare è ASCOLTA!

Oggi faccio intere lezioni di allenamento dedicate a questa pratica così semplice, ma allo stesso tempo così difficile da mettere in pratica.

I risultati sono favolosi e i nostri allievi attori mettono poi in pratica, sia in scena che nella vita, questa abitudine così sana.

Le persone adorano parlare di se stessi ed è proprio in quell’istante che ci dobbiamo zittire ed ascoltare.

Spegniamo i nostri pensieri che ci ronzano in testa e ascoltiamo con attenzione la persona che ci sta di fronte.

Il loro territorio c’è lo stanno dicendo tutti i giorni.

Quando nostro figlio, figlia, marito, moglie, amico, collega, capo, tutti ci parlano del loro territorio, ma noi non ascoltiamo.

Ascoltali con sincera attenzione.

Se poi a tutto questo unissimo anche un alto livello di osservazione di ciò che accade attorno a noi avremmo fatto bingo.

Ed ora atto finale, ultima fase.

Comunicarcelo a vicenda.

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Anche qui non è che dobbiamo fare un editto in piazza relativamente al territorio di ognuno.

Nemmeno possiamo pretendere che tutti abbiano idee chiare su ciò che abbiamo detto fino adesso.

E nemmeno possiamo pensare che tutti siano a conoscenza di questo straordinario blog che vi mette a conoscenza di queste modalità così evolute.

Quindi come salvaguardarci?

Semplice!

Quando qualcuno mette il piede nel nostro territorio dirglielo.

Senza avere paura di dire di no.

Avete paura che quella persona se la possa prendere?

Sarà un suo problema gestire questa cosa con la sua parte adulta e non bambina.

Può anche capitare che la persona si indispettisca.

Succede.

Possiamo anche non piacere a tutti, ci sta, ma se cediamo oggi qua, domani la, il nostro territorio si ridurrà ad un francobollo.

Salvaguardare se stesse vuole dire per esempio:

Quando tuo marito vuole portarti in un posto che odi dirgli di NO e spiegargli il perché.

Quando i tuoi figli pretendono cose assurge dirgli di NO e spiegargli il perché.

Quando i tuoi colleghi cercano di girarti il loro lavoro dirgli di NO e spiegargli il perché.

Quando il tuo capo pretende cose che vanno al di fuori delle tue mansioni dirgli di NO e spiegargli il perché.

Potrei andare avanti per pagine intere, ma credo che il concetto sia chiaro.

Ti invito ad andare sempre sul blog alla pagina relativa alla risoluzione dei conflitti.

Potrebbe capitare che la situazione, il momento, una urgenza, ci faccia valutare che sia il caso di utilizzare la “carta bonus” e acconsentire alla persona di entrare nel nostro territorio.

Può succedere, anche, che siamo noi a dovere fare questa cosa in un momento particolare, ma anche qui dobbiamo “bussare” prima di entrare.

Non possiamo entrare come una furia nel territorio altrui, ma dobbiamo chiedere il permesso per fare questa cosa, e se lo facciamo bene, con il dovuto garbo, molto probabilmente troveremo dei SI piuttosto che dei NO.

Comunque sempre, nel caso questa cosa avvenga, dobbiamo sottolineare con l’altro l’aspetto di urgenza, di particolarità della situazione, altrimenti andremo a creare un pericoloso precedente.

Questa cosa va chiarita molto bene perché alla lunga produce incomprensioni e tensioni.

Insomma amica, mi raccomando SALVAGUARDA TE STESSA!

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