Chi cambia tutto e chi non cambia niente!
Ieri un mio amico mi da una notizia che mi ha gelato: divorzia.
E questo è già il secondo!
Mi spiace tantissimo perché erano una bella coppia, di quelle che ti fa piacere starci assieme.
Pieni di vita e di voglia di divertirsi. Avevamo anche fatto una vacanza assieme, me la ricordo con piacere. Eppure, tutto finito.
Questa volta avevo sperato, perché il mio amico è sempre stato così; cambia continuamente TUTTO.
Pare ossessionato dal cambiamento. Ho capito che la sua modalità VARIETÀ relativa ai suoi BISOGNI gli impone di vivere in questo modo, ma questo non ti consente di costruire praticamente nulla!
Ma il mio amico non è l’unico che conosco ad essere così.
Ci sono proprio persone che sembrano vivere in un continuo stato di inquietudine.
Cambiano macchina, lavoro, casa, moglie, e se fosse per loro cambierebbero anche i figli, ma non possono.
Ovvio che è indice di uno stato di malessere, di ansia, di frustrazione, che non li fa mettere radici mai.
Le due principali ragioni che li fanno agire in questo modo sono 2: non sanno chi sono e non sanno cosa vogliono.
Vivono di entusiasmi momentanei che li fa andare da una parte piuttosto, che dall’altra, senza avere una idea precisa di percorso, di progetto di vita.
Appena si stancano di quella situazione, appena non gli fa più vivere quel forte entusiasmo che la alimentata, la abbandonano per poi andarne a ricercare un’altra alla quale miseramente faranno fare la stessa fine.
Io ho provato anche a parlargli e l’aspetto grottesco è che lasciano la cosa vecchia come la cosa peggiore e depositaria di tutto il male del mondo, mentre quella che abbracciano in quel momento come il paradiso in terra.
Hanno una capacità di valutazione modello ON/OFF senza vedere le sfumature di grigio che ti dice molto di come sono fatti.
A questo si può aggiungere anche una bella mano data dalla struttura della nostra società che ci ha fatto crescere con una mentalità “mordi e fuggi”, tutto veloce, alla ricerca di un piacere forte ed immediato.
E quando questo finisce si butta, e se ne prende un altro, come un prodotto.
Un modello di vita che non ci ha allenato all’ascolto, alla pazienza, alla resilienza, alla temperanza, che sono indispensabili per avere un equilibrio interiore.
Questa cosa è particolarmente importante per una forma d’arte, come io ritengo sia, la cura e la gestione dei rapporti interpersonali.
Esiste poi anche un’altra faccia della medaglia: chi non cambia MAI!
E come tutti gli eccessi producono effetti negativi.
Ho visto persone che, davanti ad un evidente cambiamento delle condizioni a contorno, si ostinavano ciecamente a rimanere attaccati alla loro situazione, terrorizzati da quello che li aspettava.
Mi rendo conto che la famosa “resistenza al cambiamento” è un problema, e modificare il modello di vita che, molto probabilmente tanto faticosamente si era raggiunto, fa paura.
Ma a volte la situazione lo impone, e rimanete abbarbicati ad un lavoro in fase di declino, ad una relazione decisamente finita, ad un progetto che non funziona, è malato e produrrà anch’esso effetti negativi.
Come spesso accade il modo migliore sta nel mezzo.
La cosa migliore è valutare attentamente dove vogliamo andare tramite una corretta valutazione dei nostri valori attraverso i quali definire i nostri obiettivi.
Questa fase è fondamentale: scegliere CON CURA i nostri obiettivi, per evitare di perdere energie inutilmente.
Devono essere allineati ai nostri valori e non suggeriti da altri.
Questo, poi, vuole dire fare fronte a tutte le forze che tenderebbero a portarci fuori strada, totalmente concentrati sul nostro obiettivo.
Il mio insegnante di tennis mi dice sempre: “Guarda la palla. Non ti fare distrarre da nulla: avversario, pubblico, fatica. Guarda la palla fino a che non ha abbandonato la racchetta!”
Dobbiamo fare lo stesso nella vita.
Qualunque cosa accada la nostra mente deve rimanere focalizzata su quegli obiettivi che ci siamo dati, senza mollarli mai!
Può accadere qualsiasi cosa, ma li dobbiamo fissare.
Solo così li raggiungeremo.
