Il bugiardo: dalle così dette bugie bianche, per non ferire, a quelle che possono danneggiare, le bugie sono praticamente quotidiane e scoprirle può essere molto utile, soprattutto quando possono danneggiarci davvero.
Abbiamo parlato più volte del narcisista patologico, ad esempio: questa figura (sia maschile che femminile) è un bugiardo professionista, mentire è la sua specialità. Pensa a quanto sarebbe utile scoprire queste bugie mentre le dice, e finalmente poter mettere fine ad una relazione tossica, basata sulla menzogna e di certo non sull’amore.
Ebbene, ci sono dei segnali, sia verbali che non verbali, che ci aiutano a capire se qualcuno ci sta mentendo. Proviamo a capire quali sono e a farli nostri, per difenderci da chi ci vuole “intortare” con le sue fandonie.
Il bugiardo: quali sono i segnali per smascherarlo
Il bugiardo: quando mente pone in atto alcuni comportamenti tipici, che possono essere riconosciuti con un po’ di attenzione. L’unico problema riguarda il fatto che il dialogo deve avvenire di persona, al telefono è molto più difficile smascherarlo. Ecco quali sono questi segnali:
il primo riguarda lo sguardo, che può assumere caratteristiche diverse: lo sfrontato vi guarderà dritto negli occhi, per capire se la sua menzogna sta funzionando. Nella normalità invece la persona non vi guarderà mai negli occhi, perché non è in grado di sostenere il vostro sguardo mentre vi sta mentendo, e ha paura di essere scoperto.
Ci sono una serie di gesti rivelatori: alzare le sopracciglia, corrugare la fronte, toccarsi naso e bocca, giocherellare con un oggetto mentre si sta parlando, sono tutti comportamenti indicativi di una bugia.
Consideriamo infine i dettagli forniti nel racconto: il bugiardo tende a fornire molti dettagli non richiesti, per fare in modo che la storia sia credibile. Così facendo però, di solito ottiene l’effetto opposto, rendendola stranamente complicata e quindi meno credibile. Si dice infatti che le bugie hanno le gambe corte: prima o poi il bugiardo si dimenticherà di tutto quello che ha detto, e verrà inesorabilmente smascherato.
I “tempi” del bugiardo
Ci sono anche altri fattori da considerare, ovvero le tempistiche con cui avviene il racconto. Il bugiardo spesso parla molto lentamente, proprio perché di solito improvvisa la bugia sul momento e ha bisogno di tempo per elaborarla bene. Non solo: spesso ha bisogno di fermarsi, proprio per pensare a come proseguire. Infine, tende spesso a tornare sull’argomento, insistendo sulla stessa cosa più volte: questo comportamento è inconscio e viene messo in atto di solito perché anche chi mente ha bisogno di convincersi su quanto sta dicendo.
Tutti questi segnali vanno ben interpretati e contestualizzati; spesso un solo elemento non basta per pensare che la persona ci stia mentendo. Cerchiamo di non affrettare conclusioni, soprattutto per non rovinare dei rapporti che invece potrebbero essere sinceri e importanti per noi. Siamo qui se hai bisogno, ci trovi anche su Facebook!