Mindfulness
Cosa è la Mindfulness?
Mindfulness: partiamo dallo spiegare il significato.
È una parola inglese che vuole dire CONSAPEVOLEZZA.
Ma esattamente cosa si intende?
È una pratica che ti aiuterà ad essere più attento, ad essere costantemente presente a ciò che ti sta accadendo, in un qui e ora mai giudicante.
Deriva da una pratica buddista, una forma di meditazione che viene definita di consapevolezza, ma non è una forma religiosa.
Normalmente viene praticata nella forma seduta su cuscini, tappeti o su una sedia, ad occhi chiusi.
La concentrazione dovrà essere rivolta solo alla respirazione e a come si muove l’addome nella fase di inspirazione ed espirazione.
Detta così può sembrare una cosa molto semplice, ma non lo è affatto.
Questa pratica allena ad una attenzione totale ed è in realtà decisamente difficile soprattutto per un occidentale inserito in un modo costantemente bombardato da informazione, rumori, distrazioni, tensioni, stress.
Non te ne rendi conto, ma in realtà il tuo livello di presenza a ciò che ti accade attorno è molto basso.
Io lo vedo continuamente nei percorsi teatrali che ho con i miei allievi.
Dopo una prima fase fisica e ludica, che serve per scaldare il corpo e a “buttare via” tutto ciò che si è accumulato durante la giornata, una delle fasi fondamentali che non manca mai di esserci è quello di recuperare un livello di ascolto ed attenzione molto alto.
Per fare si che questo avvenga ho escogitato tutta una serie di esercizi specifici a questo scopo.
Ti posso garantire che, soprattutto negli allievi di primo pelo, appare evidente questa difficoltà: il loro cervello sta “dormendo”.
Se vuoi stare in scena principalmente dovendo improvvisare tutto, corpo e mente devono girare a mille, e se non si è totalmente presenti è impossibile avere dei buoni risultati.
Normalmente le persone sono in uno stato di dormiveglia che gli fa notare poco o nulla di ciò che li circonda, del momento che stanno vivendo, di che ricchezza incredibile di situazioni, suoni, profumi, opportunità nei quali sono immersi.
É un po’ come dire:
”Svegliati!”
Come molte cose ha però un duplice lato.
Sa da una parte ti fa accorgere del bello, ti rende anche più consapevole del brutto.
Se vuoi essere più consapevole e non vivere in un eterno stato di narcolessia nel quale tutto è così, così, andrai incontro anche al “lato oscuro” della forza.
Qui nasce la parte molto interessante e profonda di questa pratica.
Così come dovrai accettare il bello, la felicità, l’amore, dovrai anche accettare anche tutta quella parte che ti avvicina ad aspetti che ti faranno soffrire, ti produrranno dolore, porteranno dentro la tua vita malessere ed imbarazzo.
Quello sarà il momento maggiore della tua crescita.
Riconoscere e soprattutto accettare la parte oscura ti farà gioire della luce.
Tutti quanti desideriamo il bello, il piacere e rifuggiamo dal brutto e dal dolore e questa cosa è comprensibile.
Ma è impossibile che all’interno di una intera vita non troverai mai nulla che ti produca sofferenza.
Ciò che non conosci ti spaventa, non lo accetti, fai di tutto per non affrontarlo, ma così facendo gli dai potere.
Se invece te ne assumi la responsabilità, accogli anche la parte negativa e spiacevole, la affronti e la vinci, la prossima volta riuscirai a sopportare meglio la situazione e riuscirai a gestirla con maggiore leggerezza e forse in un modo inaspettato e creativo.
I profondi benefici psicologici di una pratica di questo tipo sono evidenti sotto molti aspetti.
Le evidenze cliniche di questa attività hanno mostrato il miglioramento di diversi parametri legati al sangue, principalmente nelle situazioni di infiammazione, e un generico miglioramento del benessere mentale, fisico e legato ad aspetti della creatività.
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