max caiti

Tutto il mondo è un palcoscenico

Tutto il mondo è un palcoscenico, donne e uomini sono solo attori che entrano ed escono dalla scena. Ognuno nella sua vita interpreta molti ruoli e gli atti sono le sette età della vita.

William Shakespeare

Questo diceva uno dei più grandi geni della storia, colui che praticamente E’ il teatro.

Ritengo questa frase assolutamente vera.

max caiti

Vi chiederete come mai in un blog di Crescita Personale e Professionale iniziare un articolo così focalizzato sul teatro.

Un po’ perché è il mio mondo, un po’ perché è il mio metodo formativo, come ho diffusamente scritto nelle pagine precedenti.

Si perché se il mondo è un palcoscenico, forse l’approccio della formazione teatrale è una mossa vincente.

CHI SIAMO e QUANDO, COME, COSA stiamo facendo.

La vera grande differenza è CAPIRE ESATTAMENTE CHI SIAMO, COSA STIAMO FACENDO, COME E QUANDO.

Questo credo siano i punti cardine di tutto.

Quando ho cominciato questo tipo di percorso, oramai più di venti anni fa, ho preso tutto questo come un grande gioco, come in realtà è, ma poi, piano piano, ho capito tutti i risvolti profondi, le possibilità di riflessione e di auto analisi che portava con se.

E così, lezione dopo lezione, senza che me ne accorgessi, acquisivo maggiore consapevolezza di me stesso e acquisivo strumenti utilissimi che portavo nella quotidianità della vita.

Ogni tanto avevo il mio “esame”, ovvero il palcoscenico vero e proprio, davanti ad un pubblico pagante.

Essendo il nostro tipo di spettacolo totalmente improvvisato l’elemento “sicurezza” è completamente assente.

Se non sei assolutamente concentrato, attento, vigile, pronto a reagire in modo efficace ai mille stimoli da parte di tutti i componenti dello spettacolo, dopo un po’ ti senti come un veliero dentro un uragano.

Ed è ciò che mi è accaduto più di una volta quando giocavo con attori più esperti, preparati o più bravi di me.

Ero sempre un “passo indietro” a ciò che stava accadendo e praticamente non riuscivo a fare nulla o quasi.

Non ti è mai capitata questa sensazione?

Durante una riunione in ufficio, una discussione con i colleghi, un diverbio familiare, mille sono le situazioni nelle quali, forse, ti è capitato di dire DOPO: “Accidenti che occasione mi sono perso! Se avessi detto….Se avessi fatto!”

Ecco, esattamente questo!

Il palcoscenico del mondo ti è girato attorno, era troppo veloce per te, ed ora, il treno, è già passato.

Quanti allenamenti in aula facciamo per aumentare il nostro livello di efficacia in tal senso.

Quanti esercizi per stimolare e alzare l’ascolto, l’attenzione, la capacità di stare in un QuiEOra continuo e costante che potrebbe, quel treno, fartelo prendere piuttosto che perdere.

Quanto potrebbe cambiare il tuo palcoscenico?

supereroe

CHI SIAMO?

Ma non è tutto.

Fino a qui abbiamo visto il QUANDO, COME e COSA stiamo facendo.

Manca un altro concetto fondamentale, ovvero il CHI SIAMO che non è da meno.

Che tipi di attori siete oggi nel palcoscenico della vostra vita?

Protagonisti? Comparse?

Siete alla ricerca del vostro ruolo?

Siete quelli a cui il regista dice sempre “Grazie le faremo sapere”?

Molti sono coloro che hanno scritto sul paragone “palcoscenico/mondo”, ma colui che più ho amato e che ha cercato di approfondire con le sue opere questo concetto è un premio Nobel di casa nostra: Luigi Pirandello.

Egli infatti affermava: “Se tutto il mondo è palcoscenico, che senso ha isolare il palcoscenico dal teatro?”

Famose sono le sue opere dove la “quarta parete”, ovvero quell’immaginario diaframma che separa pubblico e attori, viene abbattuto e tutto si mescola, alla ricerca del massimo coinvolgimento e riflessione di tutti i partecipanti all’opera in atto.

Vi ricorderete sicuramente, dagli studi scolastici, delle sue famose maschere pirandelliane e del concetto che non siamo mai veramente e integralmente noi stessi, altrimenti verremmo ritenuti pazzi e saremmo esclusi dalla società.

Quelle maschere rappresentano i codici di comportamento, le regole della società all’interno della quale viviamo, le tradizioni, i condizionamenti ambientali e tutto ciò che concerne l’ideale del “cittadino modello” in quel tempo e in quella situazione, qualunque essa sia.

Vero.

Pensate se vi venisse in mente di fare e dire tutto ciò che vi passa per la mente senza nessuna restrizione, forma o regola.

Credo che dopo un po’ le conseguenze sarebbero che, o vi rinchiudono in un manicomio, o vi arrestano.

Non credo sia l’obiettivo di nessuno.

Sebbene di questa maledetta maschera non possiamo farne del tutto a meno possiamo però farci pace.

Il primo passo è quello di rendersi conto che c’è e che, a meno che non vogliamo andare a vivere su un isola deserta dobbiamo tenercela.

Il secondo è che NON ne dobbiamo diventare totalmente schiavi!

Quella maschera non deve completamente uccidere ciò che noi realmente siamo.

I nostri sogni, le nostre passioni, ciò che realmente desideriamo, DEVE rimanere vivo in noi.

Ma c’è di più: molte persone non hanno ne sogni, ne passioni, ne obiettivi.

Se per caso pensate di vivere questa situazione vi invito ad andare sulla pagina del blog VALORI, OBIETTIVI, DEFINIZIONE DI OBIETTIVI.

Se invece li avete, non perdeteli MAI di vista perché DEVONO essere la vostra bussola, la vostra meta dove andare, perché sono loro che vi definiscono, il CHI siete appunto.

Certamente la maschera ci sarà, è presente, ma, se gestita in modo opportuno, sarete voi ad entrare ed uscire dal vostro personaggio che state interpretando in quel momento, utilizzandolo per ottenere ciò che è utile per il raggiungimento e soddisfazione di ciò che siete in realtà.

Sarete voi ad usarla e non lei ad usare voi.

Ed è ciò che facciamo in aula e sul palcoscenico tutte le sere.

Crearci un personaggio in pochi secondi, giocarci, utilizzarlo, farlo interagire con gli altri attori e poi uscirne tornando noi stessi.

Che straordinario allenamento!

Pensate quanto è utile tale strumento.

Facciamo un esempio.

Sono un venditore, mi sono preparato e so cosa devo fare (noi non abbiamo neanche questo perché non abbiamo copione, voi lo potete preparare).

Entro nel personaggio, metto in campo tutte le mie strategie (date dai percorsi professionali di vendita).

Per mezzo degli allenamenti ho acquisito capacità di ascolto ed attenzione superiori e riesco a concentrarmi sul QUANDO, COME, COSA che mi fa restare consapevole di ogni momento di ogni fase della vendita e riesco a dare il meglio di me.

La possibilità di successo si alza notevolmente per la realizzazione dei miei obiettivi, sogni, passioni, desideri e quindi di CHI io sia.

Questo è solo un esempio, ma le possibilità di applicazione sono praticamente infinite.

CONCLUDENDO

attori

Attraverso gli esercizi potremo ottimizzare il QUANDO, COME, COSA state facendo rimanendo sempre centrati e focalizzati agli obiettivi e pronti a cogliere opportunità che si dovessero trovare sul nostro cammino.

Tramite una attenta analisi di un nostro SE’ più profondo capiremo molto di più di noi stessi e potremo realizzarci più rapidamente, in modo puntuale.

Quindi, quando sarete all’interno del vostro quotidiano palcoscenico potrete avere tutti gli elementi che vi possano fare muovere come un attore esperto, che sa sempre come, cosa e quando farlo, e ha anche chiaro che personaggio sta interpretando.

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